BigMama all’ONU parla ai giovani: “credere nei propri sogni salva”

Dal palco di Sanremo agli Stati Uniti. Una occasione unica per BigMama che ieri è stata ospite all’Assemblea Generale dell’Onu per parlare agli oltre duemila liceali provenienti da tutto il mondo. Marianna, che a Sanremo ha portato la sua storia, e che ha raccontato nelle sue interviste come sia iniziata da poco la sua rinascita dopo una vita non semplice, ha lanciato messaggio importantissimi da un altro palco importante. E lo ha fatto parlando con i giovani. «Per tutta la vita mi hanno fatto credere di essere completamente sbagliata. Il mio fisico faceva in modo che la gente mi valutasse come “non abbastanza” prima ancora che mi si potesse davvero conoscere — ha detto l’artista, al secolo Marianna Mannone, nel suo discorso tenuto in inglese —. Una persona grassa nell’immaginario degli altri è una persona svogliata, pigra, non attiva, non intelligente, che non ha voglia di migliorare. Per una persona come me sognare era inutile». Delle parole di BigMama all’ONU si è parlato su tutti i TG ieri, anche al Tg1 con un commento di Alessandra Amoroso che ha ringraziato la sua collega per tutto quello che ha fatto.

BigMama ha fatto il suo discorso – tutto in inglese – per il programma di formazione GCMUN TALKS voluto da Unite Network, un’organizzazione associata al Dipartimento di Global Communications delle Nazioni Unite.

BigMama all’ONU parla ai giovani: “credere nei propri sogni salva”

Le parole di Marianna ai giovani ma non solo:

Per una persona come me sognare era inutile. Vengo da un paese molto piccolo con una mentalità altrettanto piccola. Ho dovuto sopportare anni di bullismo, verbale e fisico. Ogni giorno della mia infanzia e adolescenza lo ricordo pieno di parole di odio. ‘Cicciona, fai una dieta, fai schifo’. Ho cercato per anni di evitare la sofferenza stando in silenzio.

E poi:

Vengo da un paese molto piccolo con una mentalità altrettanto piccola. Ho dovuto sopportare anni di bullismo, verbale e fisico. La prima risposta è stata la rabbia. A 13 anni ho scritto il mio primo pezzo, un rap che parla di suicidio e autolesionismo e per tre anni l’ho tenuto per me. BigMama è nata quando ho avuto la forza di metterlo su YouTube.

Un messaggio di speranza per tutti:

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