Cambia la pensione di reversibilità nel 2025: nuovi importi e limiti

La pensione di reversibilità è una prestazione riconosciuta dal l’INPS agli eredi, quando viene a mancare il lavoratore o il pensionato.

Questa prestazione è riconosciuta in base al rapporto familiare con il defunto, considerando una percentuale della pensione che avrebbe percepito o percepiva il lavoratore in vita.

pensione di reversibilità
Cambia la pensione di reversibilità nel 2025: nuovi importi e limiti (unfdonna.com)

Ad esempio il coniuge superstite senza figli, ha diritto al 60% della pensione di reversibilità. Se invece, c’è un figlio con un’età massima di 26 anni studente e a carico, spetta l’80%, non c’è limite di età per i figli invalidi. Infine, al coniuge con due figli, spetta il 100% della pensione di reversibilità. Queste percentuali restano confermate anche nel 2025.

Pensione di reversibilità nel 2025: nuove regole

La prestazione di reversibilità prevede dei limiti di reddito, che al superamento prevedono una riduzione dal 25 al 50% dell’importo pensinistico. Non si presentano problemi sulle pensioni minime in quanto sono sotto il tetto previsto per la decurtazione dell’assegno. A condizione che l’interessato non abbia altri redditi, in questo caso dovrà verificare se sommando tutti i redditi non supera la soglia prevista per la riduzione della pensione di reversibilità.

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Pensione di reversibilità nel 2025: nuove regole (unfdonna.com)

La prestazione di reversibilità si adegua ogni anno in base all’indice ISTAT per stabilizzare gli importi per effetto dell’inflazione.

Per il 2024 e fino a nuova comunicazione INPS, le regole e le soglie di reddito sono le seguenti: entro il limite di reddito di 23.345,79 euro l’assegno non subisce nessun taglio; per i redditi compresi tra 23.345,79 e 31.127,72 euro, l’assegno subisce una decurtazione del 25%; per i redditi tra 31.127,72 e 38.909,65 euro.

Si precisa che questi limiti di reddito sono legati alla pensione minima, che si rivaluta ogni anno sulla base dell’inflazione media registrata nell’ultimo anno. Nel 2024 l’inflazione è stata pari al 5,4% con una pensione minima di 598,61 euro. A partire dal 2025 i nuovi limiti di reddito dovrebbero essere fissati nel modo seguente: reversibilità totale per i redditi che non superano i 23.579,22 euro; taglio del 25% sui redditi compresi tra 23.579,22 e 31.438,96 euro; taglio del 405 per i redditi compresi tra 31.438,96 e 39.298,70 euro; taglio del 50% per i redditi che superano 39.298,70 euro.

Restano invariate le percentuali che danno diritto al pensionamento in base al grado di parentela del defunto. Nello dettaglio: 60% della pensione goduta del titolare al coniuge superstite; al figlio spetta il 70% in qualità di unico superstite; nel caso di due figli senza coniuge superstite spetta l’80% della pensione del genitore deceduto; in caso di tre o più figli in assenza del coniuge, spetta il 100% della pensione.

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