Chiara Ferragni a Sanremo 2023 ha fatto Chiara Ferragni

Nessuna maschera, del resto se l’avesse indossata, glielo avrebbero fatto notare. Chiara Ferragni a Sanremo 2023 ha fatto Chiara Ferragni. La donna che non ha paura di mostrare il suo corpo, posta sui social foto in continuazione. E non ha mai detto di essere immune alle critiche ma anche detto di saper gestire l’odio dei social. Lei che una vita ce l’ha e anche una consapevolezza. Non voleva fare la piccola fiammiferai, ma mostrarsi per quello che è. Raramente mostra ai suoi follower un libro che sta leggendo, perchè non ha tempo per farlo, perchè non le piace. Libera Chiara in un libero mondo. Legge sui social, il mondo che le è più congeniale, quello che l’ha eletta una regina. E non ha mai puntato il dito contro nessuno. Vive di luce propria non del riflesso di altri. Non ha bisogno di sputare odio o sentenze, di scrivere sprecare inchiostro o caratteri. Lei va avanti, decide cosa indossare, decide chi sono i suoi amici, decide a quale giornalista rispondere. E se qualcuno ha pensato che ieri, con quelle sue parole, volesse passare per vittima, sbagliava. Non lo ha mai detto Chiara. Ha sempre raccontato la sua storia. Piccola Chiara, grande Chiara. Piccola Chiara da dove tutto è partito, grande Chiara la donna che oggi è. Non hanno stupito le frecciate al suo ex, chi ha visto i documentari della Ferragni sa bene come quella ferita bruci ancora.

Sa fare solo selfie, ha scritto una lettera parlando come una bambina di terza media, non ha lessico, non ha idee. Chiara Ferragni non si è mai mostrata in giro per convention culturali, non ha mai brandito la sua laurea ergendosi non si sa cosa. Ha sempre narrato la sua storia, quella di una ragazza qualunque. Forse più fortunata di altre. Ricordando che i soldi non fanno la felicità ma aiutano a stare meglio. Ha sofferto la piccola Chiara e soffre anche la grande Chiara. Non ne fa un dramma. Mostra la sua vita sui social, si confida, si confessa, non ha filtri. E’ una semplice Chiara quella che forse in tanto hanno idealizzato ma lei non lo ha mai fatto. Non ha mai voluto essere altro all’infuori di Chiara Ferragni. Che piaccia o non piaccia. Questo è un problema di chi la segue o di chi non la segue. Non di certo un suo problema. Sei stata banale Chiara, sei stata noiosa, sei stata lunga, sei stata vuota…Le hanno detto per l’ennesima volta di tutto, e lei con il sorriso è andata avanti. Di nuovo. L’hanno accusata anche perchè si è scritta da sola la lettera, se non lo avesse fatto, se si fosse fatta scrivere un testo come è capitato ad altre donne su quel palco, l’avrebbero accusata di non essere capace di fare nulla. Oppure avrebbero detto il giorno dopo ( come è successo con altre nel recente passato). Ah ecco…

Se avesse parlato di una tematica diversa, l’avrebbero accusata: capisci di moda, sei ricca, non sai fare niente…Perchè parli di cose che non conosci. Ha parlato della sua storia è una egocentrica che non sa andare al di là del suo naso. Perchè si sa, Chiara Ferragni come la fa sbaglia.

E di errori certo, ne ha commessi. Ma per qualcuno, il suo più grande errore, è proprio quello di essere diventata Chiara Ferragni. Nessuno ha provato a chiedersi se tutte quelle 11enni, 13ennni, 15enni davanti alla tv ieri, abbiano visto in Chiara un modello da seguire, abbiano avuto un guizzo, si siano senti comprese. Perchè bisogna parlare sempre con il linguaggio del borghese medio laureato davanti alla tv. La Ferragni non si rivolge a quelle persone sui suoi social non si è rivolta a quelle persone neppure ieri. Le attiviste si informano altrove, le giovani studentesse combattono altre battaglie. Però c’erano persone semplici o meno semplici, adulte e meno adulte, che in quelle parole hanno letto qualcosa. E forse un po’ di rispetto bisognerebbe mostrarlo anche verso chi, nella normalità di quelle parole banali, ha rivisto la sua di banalità. Delle fragilità, dei vuoti, delle lacerazioni. Ogni persona vive la sua storia, rilegge quelle parole con la sensibilità del momento che sta vivendo. Se fossimo tutti un po’ più empatici, comprenderemmo che in questo mondo, c’è spazio per tutti.

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