Chiara Ferragni donna d’affari da quasi 20 milioni di euro in tempi di pandemia

Che Chiara Ferragni sia una vera e propria icona nel mondo dell’imprenditoria ormai è ovvio. Partita da un blog, approdata poi sui social, e diventata una vera e propria imprenditrice digitale. Un esempio per tantissime donne e non solo. Ma come stanno davvero le cose rispetto ai suoi affari? E’ stato Dagospia a svelare qualcosa in più rispetto al giro d’affari di Chiara. La Ferragni arriva a sfiorare una cifra pari a quasi 20 milioni di euro in termini di fatturato. Da TBS a Sisterhood, passando per Fenice, nonché la società che ha Chiara Ferragni Collection. E in un periodo difficile per tutti anche una imprenditrice del suo calibro ha delle perdite.

Chiara Ferragni, i numeri dell’imprenditrice in fatturato in tempi di pandemia

In un periodo storico così complicato, Chiara Ferragni non ne risente affatto rispetto al fronte della pubblicità e del marketing. Certo è che non si può dire la stessa di The blonde salad, conosciuto anche semplicemente come TBS. La storia di Chiara è partita proprio da TBS, il suo blog. La TBS Crew, ovvero l’azienda che gestisce The blonde salad ha subito un calo da 6,5 a 4,8 milioni. L’utile invece è salito a 1,3 milioni rispetto ai precedenti 450 mila euro grazie principalmente al taglio dei costi che è stato fatto. Male anche Fenice, la ex Serendity che si occupa invece del brand Chiara Ferragni Collection. Il fatturato è stato di 1,27 milioni di euro. La perdita è di ben 3,48 milioni. Perdita dovuta alla penale di 4,1 milioni che è già stata pagata a N1, socio di minoranza partner della produzione degli accessori e delle scarpe che oramai è stato sostituito da Swinger.

Decisamente interessante il fatturato di Sisterhood che è la società di consulenza per tutte le attività di marketing, gli eventi e la gestione dei diritti di immagine. Si parla di 12,9 milioni di euro, nonché il 14% in più rispetto al 2019. Alla fine dei conti, Chiara Ferragni ha chiuso il 2020 con un fatturato di 19 milioni di euro sfiorando i 20 milioni. In tempi di pandemia.

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