Il rapporto madre – figlia è una sinergia complessa finita più volte al centro dell’attenzione scientifica. Nulla di sorprendente se si pensa che tutto parte fin dalla primissima infanzia, con i tratti della personalità della madre che influenzano profondamente la comunicazione con la figlia.
Si parla di un legame che è caratterizzato da amore profondo, ma anche da momenti difficili.
Quello della conflittualità nei rapporti con una figlia femmina, specialmente nei periodi dell’infanzia e dell’adolescenza, è un aspetto che preoccupa molte madri. Tuttavia, attraverso un atteggiamento positivo e determinate azioni finalizzate ad accompagnare la bambina durante la crescita (nel sito beautyparty.it, specializzato in estetica per bambine, si potrebbe trovare uno spunto interessante in questo senso) è possibile creare un rapporto sano e amichevole.
Oltre a questo aspetto, è possibile citare altri approcci che, a prescindere dalle peculiarità che contraddistinguono e rendono unici i rapporti umani, possono aiutare a trasformare uno dei legami più importanti in un percorso sereno e di crescita per entrambe le persone che lo vivono.
Molte donne che scoprono di aspettare una figlia femmina vivono questa notizia con gioia e, nel contempo, con paura. Le immagini di rivalità e scontri generazionali, senza dimenticare il ruolo di sentimenti come l’invidia, sono all’ordine del giorno (anche per via del successo di alcune serie tv).
Per fortuna, esistono diversi consigli che è possibile mettere in pratica e che possono aiutare tanto. Il primo consiste nell’evitare di adottare, nel rapporto con la propria figlia, un approccio basato sul giudizio.
Sia che sia una bambina – in età infantile, evitare l’atteggiamento giudicante è ancora più importante – sia che si parli di un’adolescente o di un’adulta, nel momento in cui la figlia si apre con la madre condividendo con lei dettagli del proprio mondo emozionale e delle proprie scelte, quest’ultima dovrebbe mettere in primo piano un atteggiamento all’insegna della flessibilità.
Se possibile, è il caso di fare domande e di mostrare un interesse sincero, trasmettendo il messaggio di un supporto sempre e comunque.
Di grande importanza nella costruzione di un rapporto madre – figlia sereno ed equilibrato è il focus, da parte della genitrice, sulla pratica dell’ascolto riflessivo. Di cosa si tratta? Di uno stile di ascolto in cui la persona che sta recependo i contenuti di un discorso fornisce, al proprio interlocutore, rassicurazioni in merito al suo aver compreso parole e significati delle stesse.
Si tratta, niente più niente di meno, di una situazione in cui l’ascoltatore mostra empatia.
Parliamo di un tipo di comunicazione che viene adottata, per esempio, negli studi di psicoterapia.
Ovviamente il rapporto tra madre e figlia è molto diverso e intervengono anche altri fattori che non caratterizzano la relazione terapeutica, ma la base empatica, da parte della figura genitoriale, deve rimanere.
Predisposizione all’apprendimento e disponibilità a lasciare spazio: ecco altre due colonne portanti di un rapporto madre – figlia sano. La figura genitoriale deve essere sempre pronta a comprendere che dalla propria figlia, dal suo modo magari molto diverso di vivere la femminilità nel mondo, può imparare qualcosa.
Allo stesso modo, deve farsi trovare pronta a lasciare spazio alla figlia, non dimenticando mai che è un essere che non le appartiene e che ha diritto a fare le sue scelte, con errori e cadute.
Il rapporto madre – figlia è un legame a doppio senso. Se, fino ad ora, abbiamo guardato alla figura genitoriale, parliamo anche di qualche raccomandazione che riguarda il ruolo della figlia.
In questo caso, un consiglio da mettere in pratica tutte le volte che si può consiste nel mostrare gratitudine per i valori e gli insegnamenti trasmessi nel corso della vita. Cruciale, quando si può, è anche cercare di trascorrere del tempo di qualità con la propria madre.
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