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Cosa vedere a Lecce in due giorni: una guida per un viaggio breve

Lecce, affascinante capoluogo del Salento, è un incantevole crocevia di storia, arte e gastronomia. Un viaggio di due giorni in questa perla del barocco offre l’opportunità di immergersi in un patrimonio culturale ricco e di assaporare i deliziosi gusti della cucina locale.

Giorno 1: Immersione nella storia e nell’arte di Lecce

Il tuo viaggio a Lecce può iniziare con una colazione tipica salentina: il pasticciotto. Questo dolce tradizionale, caratterizzato da una pasta frolla morbida e friabile con un cuore di crema pasticcera, è il modo perfetto per iniziare la giornata con dolcezza. Mentre ti godi il tuo pasticciotto in uno dei caffè storici del centro come Caffè Alvino, Pasticceria Natale o Martinucci, lasciati avvolgere dall’atmosfera unica di Lecce.

La Basilica di Santa Croce e il barocco leccese

Il primo appuntamento è con la Basilica di Santa Croce, esempio emblematico del barocco leccese. La facciata, un vero capolavoro di dettagli scultorei, rappresenta la maestria degli artigiani locali nel lavorare la pietra leccese, morbida e luminosa. L’interno, altrettanto maestoso, offre un’atmosfera solenne e ricca di opere d’arte.

Il Duomo di Lecce e la Chiesa di Santa Irene

Proseguendo la passeggiata nel cuore storico, raggiungerai il Duomo di Lecce. La sua maestosa piazza, uno dei più bei salotti urbani d’Italia, è un luogo di incredibile bellezza, dove la serenità e l’eleganza architettonica ti lasciano senza fiato. Non lontano, la Chiesa di Santa Irene ti aspetta con la sua ricchezza artistica e storica.

Piazza Sant’Oronzo e pausa con il rustico leccese

Piazza Sant’Oronzo, uno degli spazi urbani più vivaci di Lecce, rappresenta il perfetto incontro tra passato e presente. Al centro della piazza si erge la colonna di Sant’Oronzo, alta circa 29 metri, che domina lo scenario con in cima la statua del santo patrono della città. La piazza è un palcoscenico a cielo aperto che ospita eventi culturali, manifestazioni e il quotidiano passeggio dei leccesi, offrendo un vivace spaccato della vita cittadina.

Ai suoi margini, l’Anfiteatro Romano, scoperto casualmente nei primi del Novecento, si presenta come una testimonianza straordinaria del passato romano di Lecce. Questo imponente anfiteatro, capace di ospitare fino a 25.000 spettatori, era il luogo dove si svolgevano combattimenti tra gladiatori e spettacoli per l’intrattenimento pubblico. Oggi, parzialmente scavato e riportato alla luce, l’Anfiteatro continua a fare da cornice a eventi culturali, trasformandosi in una suggestiva location all’aperto che coniuga storia antica e vivacità contemporanea.

La Piazza ospita anche il Sedile, edificio del XVI secolo che fungeva da sede municipale e che oggi cattura lo sguardo con la sua architettura rinascimentale, e l’Orologio delle Meraviglie, simbolo della continuità tra il passato storico di Lecce e la sua dinamica vita attuale.

È il momento perfetto per una pausa: assapora un rustico leccese, gustoso sfizio salato fatto di pasta sfoglia, mozzarella, pomodoro e besciamella, che conquista al primo assaggio.

Giorno 2: Alla scoperta delle perle nascoste

Il secondo giorno è dedicato alle meraviglie meno note ma non per questo meno affascinanti di Lecce.

Le 4 Porte di Lecce e Piazza Sant’Oronzo

La mattinata inizia con la visita delle 4 Porte di Lecce, che delineano gli antichi accessi alla città, ciascuna con la sua storia e peculiarità.

Nel tessuto urbano di Lecce, le 4 porte storiche rappresentano non solo antichi punti d’accesso ma anche testimoni silenziosi di secoli di storia. Queste porte delineavano i confini della città in epoche in cui le mura la cingevano completamente, fungendo da custodi contro le invasioni e come simboli di benvenuto per viandanti e commercianti.

  1. Porta Napoli: eretta nel 1548 per onorare l’arrivo di Carlo V a Lecce, questa porta maestosa funge da preludio all’eleganza del centro storico. Con il suo arco trionfale, rappresenta un esempio magnifico dell’architettura rinascimentale, invitando i visitatori a scoprire le ricchezze che la città ha da offrire.
  2. Porta San Biagio: situata a sud, è caratterizzata da uno stile semplice ma imponente. Dedicata a San Biagio, protettore dei problemi alla gola, questa porta era un punto di passaggio obbligato per chi arrivava o partiva verso il sud del Salento, ricordando l’importanza delle vie di comunicazione terrestri per Lecce.
  3. Porta Rudiae: la più antica tra le porte, deve il suo nome all’antica città di Rudiae, considerata la culla della civiltà messapica. Ricostruita in forme barocche, presenta ricche decorazioni che raccontano la storia e la cultura di Lecce, fungendo da collegamento tra il passato remoto e il presente della città.
  4. Porta dei Perroni: Anche conosciuta come Porta Lecce, si apre verso nord e porta con sé storie di commerci e di incontri. Meno celebre delle altre, questa porta conserva un fascino discreto, testimoniando il flusso quotidiano di persone e merci attraverso i secoli.

Queste porte, oggi liberate dalla funzione difensiva, invitano a riflettere sul significato di accoglienza e protezione in un contesto urbano che ha saputo evolversi mantenendo salde le proprie radici storiche. Visitare le 4 porte di Lecce significa quindi compiere un viaggio attraverso il tempo, scoprendo come la città abbia saputo custodire la propria identità pur aprendosi al mondo esterno.

Attraversando queste soglie, si ha l’opportunità di esplorare Lecce in una prospettiva unica, dove ogni porta apre letteralmente a un capitolo diverso della storia cittadina, offrendo spunti di riflessione sul passato, presente e futuro di questa meravigliosa città.

Nel pomeriggio e in serata

Il pomeriggio offre tempo per ulteriori esplorazioni: musei, gallerie d’arte, o semplicemente passeggiare tra i vicoli alla ricerca di angoli nascosti e botteghe artigiane. La serata invita a immergersi nella vita notturna di Lecce, scoprendo i locali dove la tradizione incontra l’innovazione.

Consigli pratici per un viaggio indimenticabile a Lecce

La visita a Lecce si arricchisce notevolmente con alcuni accorgimenti pratici che possono trasformare un semplice soggiorno in un’esperienza memorabile.

  1. Pianifica la visita nei dettagli: Lecce è ricca di meraviglie nascoste. Considera la possibilità di unirsi a una visita guidata per scoprire anche gli angoli meno noti ma ricchi di fascino.
  2. Alloggio: Scegli un alloggio nel centro storico per immergerti completamente nell’atmosfera unica di Lecce. Molte strutture offrono terrazze panoramiche da cui ammirare i tetti della città e i suoi magnifici tramonti. Se vuoi risparmiare qualcosa, ti consiglio un hotel nelle zone limitrofe al centro storico, Lecce si può benissimo scoprire a piedi.
  3. Tempo: Dedica almeno un paio di giorni alla visita di Lecce per poter esplorare con calma le sue bellezze senza fretta. Se possibile, estendi il soggiorno per includere anche alcune gemme dei dintorni.
  4. Cibo: La cucina leccese è un elemento essenziale dell’esperienza salentina. Oltre ai piatti menzionati, prova anche le specialità locali nei mercatini e nelle botteghe artigiane, dove potrai assaggiare formaggi, salumi e vini prodotti in loco.
  5. Mobilità: Anche se il centro storico si esplora ottimamente a piedi, considera il noleggio di una bicicletta per spostamenti più ampi. Se desideri esplorare i dintorni, l’auto rimane la soluzione più flessibile.
  6. Eventi e cultura: Informati sugli eventi culturali in programma durante il tuo soggiorno. Lecce è un centro vivace, con una ricca offerta di mostre, concerti e festival che potrebbero arricchire ulteriormente la tua visita.
  7. Ricordi: Non dimenticare di portare a casa un pezzo di Lecce. Che si tratti di un prodotto artigianale in terracotta, un tessuto lavorato a mano o una bottiglia di olio d’oliva locale, avrai un ricordo tangibile della tua esperienza.

Seguendo questi consigli, la tua visita a Lecce si trasformerà in un viaggio ricco di scoperte, sapori e momenti indimenticabili, immerso nella storia e nella cultura di una delle città più affascinanti d’Italia.

Serena Wolf

Se ho scelto di scrivere è perchè penso di avere tante cose da dire e voglio farlo raccontando quello che succede in questo paese e nel mondo. Voglio farlo con i piedi a terra ma con le mani su una tastiera. Perchè non è importante da dove scrivi ma quello che scrivi e come lo scrivi

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Serena Wolf

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