Si parla poco della scuola parentale, ma le famiglie che si avvicinano a questa scelta possibile aumentano. A spiegare nel dettaglio cos’è questa opportunità formativa per bambini e ragazzi ci pensa Cecilia Fazioli, con il libro La scuola parentale. All’interno del volume, l’autrice dà indicazioni legali e amministrativo-burocratiche per capire come costruire e gestire un progetto educativo di scuola parentale, affrontando il percorso in modo corretto. Inoltre, con il termine co-schooling, spiega il paradigma basato sulla dimensione partecipata e partecipativa a questa opportunità formativa. Sul sito Nostrofiglio, Cecilia Fazioli entra nel dettaglio, spiegando cos’è la scuola parentale.
La scuola parentale è un progetto che sta conquistando sempre più strada, sebbene se ne senta parlare ancora poco. Si basa su un gruppo di adulti che decidono di unirsi per realizzare un progetto “in una dimensione comunitaria”. Più nel dettaglio, è una scelta che viene fatta da un “nucleo di persone in grado di identificare e di mettere su carta un progetto educativo con una identità”. A questo, possono aggregarsi anche altre famiglie ed educatori. L’iniziativa, nella maggior parte dei casi, è dei genitori. Non sono tutte uguali le scuole parentali, ognuna è caratterizzata dalle persone che vi prendono parte. Può capitare che i genitori preferiscano delegare la parte educativa a una équipe pedagogica.
Le scuole parentali sono abbastanza diffuse nella scuola materia, ovvero tra genitori che hanno figli tra i 3 e i 5 anni. Ci sono comunque tante nate negli ambiti delle scuole primarie e medie. Ora questo progetto sta iniziando a interessare anche gli istituti superiori. Sono diversi i temi che vengono trattati all’interno di questi gruppi. In particolare, viene posta attenzione su alimentazione, ambiente e salute. Vi è poi “un’educazione esperienziale, che abitua alle connessioni e all’interdisciplinarietà”. Non si basa su un’organizzazione piramidale, dunque si è tutti sullo stesso piano. Si sfrutta anche lo spazio esterno per effettuare percorsi in città, in accordo con i genitori, su proposta del gruppo pedagogico. “Può diventare una scuola di vita”, fa presente l’autrice.
Sono diversi i benefici che si riscontrano attraverso la scuola parentale:
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