Dengue in Italia: cosa dice Vaia, direttore della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute

Come ben sappiamo, la Dengue è una malattia infettiva che può essere trasmessa all’uomo mediante la puntura delle zanzare che ne sono infette. Tante le conseguenze che può avere la Dengue a livello di salute: dalla febbre molto alta fino ai dolori articolari, muscolari, irritazioni, mal di testa, problemi gastrointestinali e così via. La Dengue è sicuramente più frequente nelle zone tropicali del pianeta. Per esempio, in quest’ultimo periodo sono aumentati davvero tanto i casi in Brasile. In queste ore, durante la giornata del 14 marzo ad essere precisi, Francesco Vaia, nonché il direttore generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute ha messo una firma su una circolare che riguarda da vicino la Dengue in Italia.

In Italia è pericolo Dengue? Ecco la reale situazione

Le misure di vigilanza sanitaria nei confronti del virus della dengue hanno chiarito che in Italia non c’è alcun allarme per questa malattia. Lo aveva già detto il Ministro Schillaci. Vaia ha però voluto chiarire ancor di più la situazione reale. Sicuramente la prevenzione è sempre molto importante per poter evitare un rischio che può poi diventare concreto.

Con questa circolare attiviamo ulteriori azioni di controllo nei punti di ingresso del Paese, in particolare sugli aeromobili e sulle navi che arrivano dalle aree ad alta incidenza o a rischio, secondo l’elenco delle agenzie sanitarie internazionali. I nostri operatori delle USMAF, attivi in porti e aeroporti, verificheranno che siano messe in campo adeguate azioni di profilassi quali ad esempio la disinsettazione e la disinfestazione e, ove necessario, le prescriveranno.

Ha spiegato il direttore generale della Prevenzione Sanitaria del Ministero della Salute.

Le merci importate dell’estero possono essere un rischio e per questo motivo:

Pneumatici usati, fiori recisi freschi e piante ornamentali che viaggiano in substrato acquatico, tronchi di legname esotico in cui possono persistere quantità di acqua anche minime, ma tuttavia in grado di permettere la sopravvivenza e la riproduzione di insetti devono essere accompagnate da certificazioni che attestino l’avvenuta disinfestazione al momento della loro spedizione dalle aree affette, oppure devono essere sottoposte, a cura e spese degli importatori, ad appropriati trattamenti di disinsettazione con insetticidi prima della loro nazionalizzazione.

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