Divieto di aborto in USA: anche Gucci prende posizione

Anche Gucci ha deciso di prendere la sua posizione sul divieto di aborto negli Stati Uniti d’America. Era difficile pensare che nel 2022 si potesse discutere di tematiche di questo genere, facendo praticamente un salto indietro nel tempo. Eppure accade. E così come hanno fatto anche altri brand di fama mondiale, e celebrity, anche Gucci fa sentire la sua voce, facendo chiaramente intendere la presa di posizione su questo argomento e sulla situazione in generale. E’ infatti stata resa pubblica una nota dove si legge espressamente che la casa di moda di lusso Gucci è fermamente convinta che l’accesso alla salute riproduttiva è un diritto umano fondamentale e per questo quindi rimborserà le spese di viaggio a tutte le dipendenti negli Stati Uniti che avessero bisogno di accedere a servizi sanitari non disponibili nello stato di residenza.

Gucci, il comunicato stampa: la maison e la presa di posizione sul divieto di aborto

Non solo però. La casa di moda ha anche fatto sapere che, attraverso la fondazione “Chime for Change”, continuerà a sostenere direttamente le organizzazioni partner che “facilitano l’accesso alla salute riproduttiva e proteggono i diritti umani, specialmente per le persone più vulnerabili”. Così si legge ancora nella nota del comunicato. Fondazione che è stata fondata da Gucci nel 2013 con il sostegno di Salma Hayek e della cantante Beyoncé. Bisogna dire che già in precedenza, nel 2019 ad esser precisi, Gucci aveva presentato a Roma la sua nuova collezione facendo chiaramente intendere dei messaggi allusivi all’aborto e ai diritti delle donne durante le sfilate. Per fare un esempio più concreto, era presente un vestito con su un utero ricamato e poi una giacca con il logo “My Body, My Choice” ( mio il corpo, mia la scelta) sulla schiena. Simboli e parole che non hanno lasciato spazio a dubbi.

Dunque con il nuovo comunicato ufficiale, Gucci si unisce così a tanti altri brand. Tra gli altri anche Levi’s aveva mostrato pubblicamente la presa di posizione sullo stesso argomento . Negli Usa, è un dibattito infuocato quello che si è acceso nell’ultimo mese e di certo, se ne parlerà anche in futuro.

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