Forse Giuseppina la bidella pensava che raccontando la sua storia, avrebbe ricevuto solo appoggio da parte di chi comprendeva il suo “sacrificio”. E invece, dopo il racconto de Il giorno, la ragazza si è ritrovata travolta dalle polemiche. In primis perchè questa storia fa acqua da tutte le parti, in secondo luogo perchè spuntano on line storie che dimostrerebbero che ci sono anche cose false in tutta la vicenda. Innanzi tutto il primo punto: Giuseppina la bidella pendolare ha raccontato di aver deciso di viaggiare ogni giorno da Napoli a Milano pur di non spendere tutto il suo stipendio in affitto. Preferisce pagare 400 euro di treno ma tornare casa dai suoi genitori, dove non ha spese. E qui Giuseppina da un lato ha ricevuto l’appoggio di chi si dice sconvolto dalle cifre che vengono chieste a Milano per un affitto, dall’altro una ondata di domande da chi si chiede come mai non abbia preso una stanza in affitto in un paese dell’hinterland milanese…Giuseppina oggi dice di vivere un incubo perchè non si aspettava che questa vicenda avrebbe avuto tale ondata mediatica. E invece è successo. Open, il portale di Mentana, ha fatto un ottimo lavoro di investigazione, scoprendo molte cose. Dalla scuola non rilasciano dichiarazioni ma pare che la bidella pendolare Giuseppina usufruisca della104 ( il che le darebbe la possibilità di stare a casa per tre giorni al mese fissi, più altri permessi per occuparsi della persona per la quale ha la 104). Ovviamente la 104 non potrebbe averla se lei vivesse a Milano e i suoi genitori in Campania, come si prenderebbe cura di loro? Non solo, qualcuno ha detto che Giuseppina la pendola manca da scuola da tempo. Oggi la ragazza ha deciso di tornare a parlare con i giornalisti de Il Giorno per rispondere ad alcune delle domande che si sono sollevate, soprattutto in rete, in questi giorni.
Giuseppina la bidella pendolare torna a parlare: oggi vive un incubo
Giuseppina la bidella pendolare oggi torna a parlare e lo fa sempre con i giornalisti d Il Giorno . La ragazza ha innanzi tutto spiegato come mai paga così poco di viaggi in treno: «Incrocio promozioni, coupon e offerte. I carnet mi costano tra i 384 e i 450 euro al mese. Poi ci sono i punti Italo Più, i ticket gratuiti, la Carta Giovani under 30». In effetti esiste la possibilità di accedere a biglietti scontati attraverso le promozioni che soprattutto Italo offre.
Giuseppina la bidella pendolare, dice che parte da Napoli Centrale alle 5.09 (arrivo a Milano: 9.24) e di rientrare alle 18.20 (arrivo a Napoli: 22.53). Sul sito di Italo però il primo treno parte alle 5,14 e arriva alle 10,20. La durata del viaggio ammonta a cinque ore e non a quattro. Nella prima intervista Giuseppina la bidella pendolare aveva anche detto che torna a casa giusto in tempo per cenare. Qualche riga dopo però dice che cena in treno. Per cenare in treno o ti porti qualcosa o compri in treno, comunque spendi, volendo essere poco generosi, almeno 5 euro al giorno. Per cui sono altri soldi, che ti fanno arrivare chiaramente a 500 euro e più ( tra l’altro dovrà anche mangiare a pranzo, visto che non ha una casa per una pausa pranzo).
A proposito invece di chi la accusava di aver lavorato solo per qualche giorno prima di mettersi in aspettativa retribuita, invece Giuseppina, che di cognome farebbe Giugliano e non Giuliano, risponde che ha avuto solo un’assenza prolungata dal lavoro. «A dicembre mi sono ammalata di bronchite. Dopo le feste sono tornata regolarmente a scuola». Ora invece si è «barricata» in casa sua a Napoli, «sconvolta per l’odio che la sua storia ha suscitato», per questo chi si è recato nella scuola presso la quale teoricamente lavora, non l’ha trovata in questi giorni.
Insomma la storia di Giuseppina la bidella pendolare doveva forse muovere un po’ di “pietà” nei confronti di una donna che viaggiava 10 ore al giorno pur di non spendere soldi di affitto a Milano e invece ha solo dimostrato che spesso, le notizie diventano virali, senza che ci sia un solo occhio critico da parte della stampa e che debbano essere invece i lettori a sollevare delle perplessità.