E’ di Nina Palmieri, per Le Iene, il servizio i cui giovani donne iraniane spiegano perchè hanno dovuto lasciare il loro paese. Tra loro c’è anche una giornalista che ha scontato, dopo esser stata arrestata più volte, oltre 4 anni in carcere. Racconta nella trasmissione di Italia 1, che in una occasione, quando è stata in isolamento, passava tutta la giornata in una cella con la luce sempre accesa; racconta di come si è sentita inutile quando davanti a lei, c’era una ragazzina di 16 anni, arrestata per motivi banali, che veniva stuprata da altri detenuti. Racconta che ancora oggi sogna quei momenti, e spiega che ogni volta che qui in Italia o all’estero, vede due persone che si baciano in strada, ha uno shock. Perchè in Iran, nulla di tutto questo è permesso. Lo spiegano le ragazze che raccontano di come oggi tengano i loro capelli lunghi sciolti, per sentire come il vento li sposta, di come indossino dei jeans strappati. Una mano da dare in strada al proprio fidanzato, un rossetto sulle labbra. Tutte cose che le donne in Iran, non possono fare. Oggi si scende in piazza per Mahsa, che è morta solo perchè una ciocca dei suoi capelli usciva dal velo. Ma negli anni sono state decine e decine le proteste che hanno portato a repressione e arresti, perchè come raccontano le donne intervistate dalla iena, se sei una donna in Iran, la tua vita è più che complicata. Anche per questo il programma di Italia 1 ha ascoltato le loro voci, invitando le telespettatrici a un gesto simbolico, che però, in questo momento storico, potrebbe fare la differenza.
Come fare quindi per far sentire la propria voce ? Da Le Iene hanno pensato a una piccola rivoluzione tutta italiana che può servire a far comprendere che anche noi ci siamo, anche noi siamo al fianco delle donne iraniane e di tutte le persone che stanno manifestando in tutto il mondo in queste ore.
Sul sito delle Iene si legge:
Mahsa è morta perché aveva una ciocca di capelli non coperta dal velo. Da giorni il governo di Teheran sta reprimendo ferocemente le proteste nel nome di questa ragazza. Con la nostra Nina vi raccontiamo il dramma delle donne iraniane e vi lanciamo un appello: se ve la sentite, tagliatevi anche voi una ciocca nel nome di Mahsa, speditela all’ambasciata dell’Iran a Roma in via Nomentana 361 e pubblicate il video sui social con l’hashtag #IeneDonnaVitaLibertà
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