Dal 18 maggio 2020, i fedeli in tutta Italia, sono tornati in chiesa. Per più di due mesi infatti hanno assistito alle celebrazioni via streaming o alle mese in tv/radio. Ma da qualche giorno, tutti coloro i quali sentivano la necessità di pregare in un edificio di culto, lo hanno fatto. Ovviamente nel pieno rispetto delle nuove regole perchè la salute, in questa fase, resta sempre al primo posto. E tutelarsi anche in chiesa è fondamentale. Per questo il Governo, con il parere del comitato scientifico e dei rappresentati della CEI, ha deciso di studiare un protocollo con dei punti fondamentali sui quali non si transige. Ad esempio ogni parroco ha stabilito la capienza massima dell’edificio di culto, quindi della sua chiesa o della sua cappella, e solo quel numero di persone potrà partecipare alla messa. I federi dovranno andare in chiesa dotati di mascherine, rispettare le distanze di sicurezza e il distanziamento sociale.
E tutta una serie di regole che per il bene di tutti devono necessariamente essere dispettate.
Dal ministero della salute vi riportiamo quelli che sono i punti chiave per chi ancora non ha avuto modo di andare in chiesa e ha intenzione di partecipare a una messa nei prossimi giorni.
IN CHIESA SI MA AL PRIMO POSTO LA SALUTE
Anche Papa Francesco ha invitato tutti a rispettare le regole perchè solo in questo modo si potrà frenare la pandemia che come vediamo, continua purtroppo a diffondersi in tutto il mondo, soprattutto nei posti in cui si è ritenuto non utile effettuare il lokcdown, come è successo in Italia.
Sintesi delle disposizioni per parroci e fedeli
- Spetta al parroco individuare «la capienza massima dell’edificio» di culto, sulla base di una distanza minima di sicurezza “pari ad almeno un metro laterale e frontale”. Il numero massimo di partecipanti consentiti deve essere affisso fuori dall’edificio insieme alle altre indicazioni per la partecipazione alle liturgie
- L’accesso deve essere “contingentato e regolato” con l’assistenza di personale ausiliario (munito di mascherine, guanti e segno di riconoscimento) preposto a gestire afflusso e deflusso, nonché a vigilare sul rispetto del numero chiuso
- All’ingresso e all’uscita va mantenuta una distanza di 1,5 metri e le porte devono rimanere aperte (in modo da non esser toccate)
- All’ingresso del luogo di culto devono essere messi a disposizione liquidi igienizzanti
- Non è consentito accedere alla liturgia nel caso di sintomi influenzali/respiratori o temperatura pari o superiore a 37,5°C; nonché a coloro che nei giorni precedenti siano stati in contatto con persone risultate positive al nuovo coronavirus
- I luoghi di culto devono essere igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione, mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti ad azione antisettica e va favorito il ricambio dell’aria
- I vasi sacri, le ampolline e altri oggetti utilizzati, così come gli stessi microfoni, devono essere accuratamente disinfettati al termine di ogni celebrazione. Le acquasantiere della chiesa devono essere mantenute vuote
- Chi partecipa alle celebrazioni deve obbligatoriamente indossare la mascherina e rispettare la distanza sanitaria
- La somministrazione della Comunione deve avvenire dopo che il celebrante ha igienizzato le mani e indossato i guanti e la mascherina. L’ostia va offerta senza toccare le mani dei fedeli
- Le disposizioni relative al rispetto della distanza sanitaria e all’uso dei dispositivi di protezione individuale valgono anche per battesimi, matrimoni, unzione degli infermi ed esequie
- Il sacramento della Penitenza deve svolgersi in luoghi ampi e areati, che consentano il pieno rispetto delle misure di distanziamento ma anche la riservatezza necessaria. Sacerdote e fedele devono indossare sempre la mascherina.
Queste nuove regole non hanno una data di scadenza, ma probabilmente per tutto il mese di giugno si continuerà a doverle rispettare.