Influencer vegane pazze del glicine fritto: ma si può davvero mangiare?

In un’epoca in cui la cucina esplora confini sempre più estesi, un nuovo trend culinario sta emergendo tra gli influencer del mondo vegano: l’uso dei fiori di glicine. Questa pianta, celebre per i suoi suggestivi grappoli di fiori viola, si sta facendo strada nelle cucine degli avventurieri del gusto. Ma è realmente sicuro integrare il glicine nei piatti? Spopolano da un annetto immagini e video sui social, che mostrano appunto le influencer e gli influencer preparare piatti a base di glicine ( lo scorso anno diventò virale anche il video di una influencer che era stata poco bene ma che aveva negato di essersi sentita male per via del glicine). E allora, cerchiamo di capire meglio se davvero i fiori del glicine fanno bene oppure no. Sono commestibili? Cosa dobbiamo aspettarci?

Cosa rende il glicine interessante?

Il glicine non è solo una pianta ornamentale ammirata per la sua bellezza durante la primavera, ma ha anche una lunga storia in alcune tradizioni culinarie, come quella giapponese. I fiori, in particolare, possono essere consumati e sono spesso descritti come dolci e gradevoli. La popolarità del glicine nella cucina contemporanea può essere attribuita alla sua estetica affascinante e al crescente interesse verso alimenti floreali, specialmente nella dieta vegana. Volete mettere una foto instagrammabile con il glicine fritto a confronto di un bel piatto di rape o cicorie? Ecco diciamo pure che non rende nello stesso modo!

I rischi legati al consumo di glicine

Nonostante l’apparente innocuità dei suoi fiori, il glicine nasconde dei rischi non trascurabili. Le parti più pericolose della pianta sono i baccelli e i semi, estremamente tossici a causa della presenza di lectina e di glicoside wisterina. Questi composti possono causare seri problemi di salute se ingeriti, inclusi sintomi come nausea, vomito, diarrea e grave dolore addominale.

Come utilizzare i fiori di glicine in cucina

Per chi desidera sperimentare con i fiori di glicine, ecco alcuni consigli per farlo in sicurezza:

  1. Identificazione accurata: prima di tutto, è fondamentale identificare correttamente la pianta per evitare il rischio di confonderla con altre specie tossiche.
  2. Raccolta sicura: è importante raccogliere i fiori quando sono freschi e completamente sbocciati, evitando completamente baccelli e semi.
  3. Preparazione: i fiori di glicine possono essere delicatamente lavati e poi utilizzati in diverse preparazioni. Una delle più popolari è la frittura leggera, che ne esalta il sapore senza compromettere la texture.

Cosa dicono gli esperti?

Gli esperti in botanica e gastronomia consigliano cautela quando si introduce qualsiasi elemento floreale in cucina. È essenziale condurre una ricerca approfondita e, possibilmente, consultare un esperto. La tossicità di alcune parti del glicine richiede una manipolazione consapevole e informata per evitare rischi per la salute.

Glicine si o no?

L’incorporazione dei fiori di glicine nei piatti può aggiungere un tocco di originalità e bellezza, rendendo ogni piatto un’opera d’arte. Tuttavia, la sicurezza deve sempre venire prima di tutto. Con le giuste precauzioni, è possibile sperimentare con questa intrigante aggiunta floreale, ma sempre con un occhio attento alla salute e al benessere.

In conclusione, mentre la cucina con i fiori di glicine può offrire un’esperienza gastronomica unica e visivamente impressionante, è vitale procedere con cautela e rispetto per la natura e per la propria sicurezza alimentare. Se proprio non trovate nient’altro mangiateli pure ma ci sono davvero così tante alternative in salute che rischiare potrebbe essere davvero la soluzione più stupida.

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