E’ una storia sconvolgente, devastante, che fa davvero male al cuore. E’ la storia di una famiglia che sta vivendo un vero e proprio incubo. Tutto inizia circa 10 anni fa quando quando una bimba nata prematura, inizia a stare male e viene portata in ospedale. Lì lotta per sopravvivere ma muore dopo che i medici hanno cercato di fare il possibile per salvarla. La mamma e il papà della piccola vogliono sapere che cosa le sia accaduto, non si danno pace e cercano risposte. Inizia un processo molto complicato che porterà a conseguenze inattese. La mamma della piccola nata prematura e morta in ospedale sarà accusata di omicidio. La perizia medico-legale ha stabilito che Chiara è morta in seguito alla sindrome del bimbo scosso, e per la Procura di Salerno a strattonarla fino a provocarle una emorragia interna è stata sua madre, probabilmente in un momento di insofferenza. I legali della donna fanno il possibile per dimostrare la sua innocenza ma non basta. La donna sarà condannata.
La nonna della piccola non ha mai pensato che sua figlia possa aver fatto del male alla piccola e ha chiesto di poter leggere tutte le carte del processo, oltre a scrivere una lettera al presidente Mattarella per chiedere la grazia per Denise.
La nonna si suicida credendo di aver provocato la morte della sua nipotina
Legge dunque tutte le carte, legge le perizie, parla con i dottori Gerarda. Vuole capire come è stato possibile che la sua nipotina sia arrivata in ospedale così grave. Non ha mai pensato che sua figlia Denise le possa aver fatto del male. Lascia un biglietto Gerarda e racconta tutto quello che improvvisamente ha ricordato, quanto basta per credere di essere lei la causa di tutto questo dolore. «Un velo mi si è alzato dalla mente, mi rivedo con la bambina in braccio mentre cerco di adagiarla nella sua carrozzina alloggiata nella Fiat Stilo a tre porte, eravamo alla fine di agosto, mi sopraggiunge un giramento di testa e il capo della bimba sbatte vicino alla portiera. Giuro, avevo rimosso quell’episodio», ma ora «ditemi, che altro potrei fare se non togliermi la vita? Vi chiedo di perdonarmi».
Sono queste le parole che la signora Gerarda ha lasciato in una lettera per la sua famiglia, prima di togliersi la vita gettandosi sotto un treno. Una storia drammatica anche perchè sarà difficile persino stabilire se davvero, la piccola potrebbe essere morta proprio a causa dell’incidente avuto con la nonna.