“Io vi do la mia benedizione per entrare in quella chiesa, ma ricordate che dovete guardare a terra, sullo stesso pavimento in cui c’è ancora il sangue di mia figlia Elisa Claps” sono queste le parole che Filomena, la madre della ragazza uccisa da Danilo Restivo a Potenza, ha rivolto ieri a tutte le persone che stavano seguendo la trasmissione Chi l’ha visto. Ma le sue parole, è chiaro, erano rivolte a chi, quella chiesa, ha deciso di riaprirla. Le avevano promesso delle scuse, lei aveva anche accettato la decisione di vedere le porte della Trinità di nuovo aperte. Prima però voleva sentire dalla curia delle parole, per Elisa, per lei, per i suoi figli, e per la comunità tutta. E invece, per l’ennesima volta, solo chiacchiere e nessun fatto concreto, se non quello della riapertura del luogo in cui sua figlia è stata uccisa e seppellita. Occultata per ben 17 anni. Ritrovata tra spazzatura e sporcizia.
“Il sangue di mia figlia dal pavimento di quella chiesa non lo potrete togliere neppure con l’acido muriatico” ha detto Filomena, che non si è mai arresa e ha lottato, e lotta ancora. Voleva chiuderla questa storia, voleva almeno archiviare la vicenda della chiesa, lei che il funerale di Elisa lo ha voluto celebrare all’aperto, perchè la sua amata figlia fin troppo tempo era stata rinchiusa in una chiesa senza che nessuno la cercasse dove era chiaro che fosse.
E’ l’ennesimo smacco alla famiglia di una ragazzina ingannata, sequestrata, uccisa, violata, seppellita senza che nessuno la cercasse. Di lei gli investigatori dicevano che se ne era andata. Quando dolore per una madre che dopo tanti anni ha deciso anche di rendere pubblico i diari di Elisa. Pagine nelle quali la ragazza parlava con amore del suo papà, della sua mamma e di quel rapporto speciale che aveva con i suoi fratelli. Ringraziava Dio perchè dalla vita non poteva desiderare di meglio, sognava solo di poter studiare per diventare un medico Elisa.
Negli anni Filomena Claps di polvere ne ha dovuta mangiare, di forza per tenere insieme la sua famiglia ne ha dovuta avere tanta. Di dignità a tonnellate, quella che l’ha portata a essere un modello, un esempio. Una donna minuta ma una donna con gli attributi. Non si è mai fatta mettere i piedi in testa, ma si è dovuta arrendere, suo malgrado, a decisioni contro le quali, non le era possibile nulla. Come la riapertura di quella chiesa, teatro dell’omicidio di sua figlia. “Quando entrate in quel posto, ricordate che state entrando nel museo degli orrori” ha detto Filomena nel corso della puntata di Chi l’ha visto del 13 settembre 2023.
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