La vera storia di Livia Drusilla dei Claudi la Domina di Sky

E’ arrivata a settembre 2023 su Sky, la seconda stagione di Domina, la serie che racconta la storia di Livia Drusilla dei Claudi, una delle cinque famiglie più importanti di Roma. La meravigliosa Kasia Smutniak presta il volto a Livia Drusilla, con una magistrale interpretazione. Livia Drusilla, è l’assoluta protagonista di Domina, una serie che ci ricorda, come spesso, dietro a un grande uomo di potere, ci sia il cervello di una donna che, soprattutto in un periodo storico come quello in cui Livia era nata, non poteva in nessun modo dire la sua. Livia invece, lo ha sempre fatto, come si può evincere anche dalla serie di Sky, Domina.

Ma quanto c’è di vero e qual è invece la storia di Luvia Drusilla figlia di Claudio? I libri di storia romana ci raccontano di come Livia Drusilla sia stata realmente una delle donne più intelligenti di Roma. Come avevano detto Mecenate e Agrippa in una delle scene della prima stagione di Domina a Gaio Cesare, Livia Drusilla era la donna più bella di Roma ma anche “l’uomo più intelligente”.

Oggi dunque, per le nostre rubriche dedicate alle donne che hanno fatto la storia, vi raccontiamo chi era realmente Livia Drusilla.

La vera storia di Livia Drusilla Claudia

Livia Drusilla Claudia nacque il 30 gennaio del 58 a.C. a Roma, figlia di Marco Livio Druso Claudiano e Alfidia, la figlia di Marco Aufidio Lurcone, un magistrato italico. Il suo nome “Drusilla” suggerisce che fosse la seconda figlia della coppia. Nella serie Domina, Livia Drusilla è da sempre segnata dalla morte della madre, ma non ci sono tracce storiche che ci lasciano dedurre che la donna fosse realmente morta durante il parto, mettendola alla luce.

Il matrimonio con Tiberio Claudio Nerone

All’età di soli sedici anni, nel 42 a.C., Livia sposò suo cugino patrizio, Tiberio Claudio Nerone, che era coinvolto nei congiurati di Gaio Cassio Longino e Marco Giunio Bruto, opposti ad Ottaviano e Marco Antonio. Questi eventi segnarono l’inizio della turbolenta vita di Livia, che avrebbe presto influenzato il destino dell’Impero Romano. Livia infatti, da poco diventata madre del suo primo figlio, si vedrà costretta a lasciare Roma, perdendo per anni tutto quello che era stato suo.

La battaglia di Filippi nel 42 a.C. vide la sconfitta dei congiurati e il suicidio di Claudiano, il padre di Livia Drusilla che da sempre sperava di portare a Roma, la Repubblica. Tuttavia, Nerone continuò a combattere al fianco di Marco e Lucio Antonio, portando la famiglia di Livia a fuggire dall’Italia per evitare le proscrizioni ordinate da Ottaviano. Dopo un periodo in Sicilia sotto il controllo di Sesto Pompeo, si stabilirono in Grecia.

Ma il destino aveva in serbo per Livia un incontro che avrebbe cambiato la storia. Nel 39 a.C., quando l’amnistia fu concessa ai proscritti, Livia tornò a Roma, dove incontrò un giovane Ottaviano, di sei anni più grande di lei. In questo momento, Livia aveva già un figlio da Nerone, di nome Tiberio, ed era incinta di un altro figlio, Druso. Ottaviano aveva già avuto due mogli, ma ciò non impedì loro di innamorarsi e intraprendere una relazione che avrebbe plasmato il futuro dell’Impero. Nella serie, si narra di un incontro tra Livia Drusilla e Gaio, avvenuto ancora prima che lei sposasse Nerone. Ma non ci sono tracce storiche chiaramente, di quello che viene narrato nella serie Domina. Nessuna prova della relazione tra Livia Drusilla e Sesto Pompeo.

Il divorzio di Livia Drusilla e il matrimonio con Gaio Cesare

Nonostante Livia fosse ancora formalmente sposata con Nerone e Ottaviano con Scribonia, entrambi divorziarono per sposarsi tre giorni dopo la nascita del figlio di Livia, Druso. Nerone presentò Livia a Ottaviano, accettando apparentemente la situazione. Questo atto fu cruciale per evitare un conflitto con il potente Ottaviano, nipote di Cesare, che avrebbe potuto facilmente far uccidere Nerone in battaglia con una semplice parola ai suoi soldati.

Livia e Ottaviano si sposarono il 14 gennaio del 38 a.C., solo tre giorni dopo la nascita di Druso. Mentre la scelta di Nerone di presentare Livia al suo nuovo marito può sembrare insolita, era essenziale che tutti sapessero che la transizione era stata consensuale, preservando così l’immagine di Ottaviano.

C’è dibattito sul fatto che l’amore sia stato il motore principale di questo matrimonio o se ci fossero ragioni politiche dietro questa unione. Alcuni ritengono che Ottaviano avesse bisogno del sostegno della gens patrizia dei Claudii, mentre altri sostengono che Livia avesse bisogno del potere e della protezione di Ottaviano per la sua famiglia. Gaio infatti, era figlio di usurai e seppur uomo di grande potere, nessuno nella sua famiglia aveva scritto la storia. Livia Drusilla invece, poteva vantare una storia familiare di successi e di grande onore. Tuttavia, data la posizione di Ottaviano come uno degli uomini più potenti e ricchi dell’epoca, sembra improbabile che avesse bisogno di una gens patrizia per consolidare il suo potere. Nella serie invece, emerge che ogni mossa di Livia Drusilla e ogni mossa di suo marito Ottaviano, venga fatta con lo stesso obiettivo: quello di avere il potere assoluto. Non a caso, l’uomo aspirava a diventare un Dio.

Livia era una donna di grande dignità e autocontrollo, che affrontò con compostezza la tragedia della morte del figlio Druso. Si rivolse al filosofo Areo Didimo d’Alessandria per ricevere consigli su come gestire il suo dolore in privato senza perdere la calma in pubblico. Questa autodisciplina fu una delle ragioni per cui il popolo romano amava così profondamente Livia. Nonostante la sua riservatezza, si dice che si sia abbassata al suo contegno distaccato solo in due occasioni, quando aiutò a spegnere il fuoco in due incendi a cui era casualmente presente.

Il matrimonio tra Livia e Ottaviano durò per ben 51 anni fino alla morte di quest’ultimo. Nonostante non abbiano avuto figli, Ottaviano non ripudiò mai Livia, anche se l’Impero aveva disperatamente bisogno di un erede. Livia aveva provato a restare incinta dopo il matrimonio ma perse molte volte i figli che aspettava. Non sappiamo se davvero, come viene raccontato nella serie, Livia Drusilla propose il divorzio a suo marito, ma non arrivò mai. Questa decisione fu significativa, dato che la legge romana all’epoca consentiva il ripudio di una moglie che non avesse dato figli, anche se li avesse avuti in precedenza. La fedeltà di Ottaviano a Livia dimostra la forza della loro unione e la sua stima per lei.

Livia Drusilla è stata una delle donne più potenti e influenti nella storia dell’Impero Romano, contribuendo in modo significativo alla stabilità e al successo dell’era di Augusto. La sua storia è un esempio di come il coraggio, la determinazione e l’abilità politica possano plasmare il destino di nazioni intere. Come potrete immaginare, molto di quello che viene raccontato in Domina è romanzato ma trae spunto dai racconti dell’epoca e da quello che di scritto è rimasto nelle narrazioni di filosofi e uomo di prestigio dell’epoca.

Livia Drusilla e l’arte

Livia fu anche una mecenate delle arti. Durante il suo tempo come imperatrice consorte, sostenne artisti, poeti e scrittori. Fu particolarmente legata al poeta Ovidio, che le dedicò alcune delle sue opere. Questo contribuì alla crescita della cultura romana durante il regno di Augusto.

Su Romanoimpero.com si legge:

Ovidio descrisse Livia come una Venere col volto di Giunone. Nelle numerose statue che la raffigurano, Livia, nonostante il rango, non ha gioielli né vesti lavorate.
La sua lunga vita, lunghissima per l’epoca, si svolse infatti all’insegna della compostezza e della moderazione, come del resto lo stesso Augusto.

L’imperio di Tiberio e la morte di Livia Drusilla

Dopo la morte di Augusto nel 14 d.C., Livia continuò ad esercitare una certa influenza nell’Impero. Suo figlio adottivo, Tiberio, divenne l’imperatore successivo, e Livia rimase un importante consigliere per lui. Tuttavia, la sua influenza diminuì con il passare degli anni, e morì nel 29 d.C.

Da Imperoromano.com

Per oltre sessant’anni Livia rimase un perno del potere romano, amata e ammirata in vita e per molte generazioni dopo la sua morte. Era l’alter-ego di Augusto, magari per certi versi con maggiore pietà e sensibilità. Si può immaginare che le leggi che Augusto fece per la liberazione della donna, liberazione che cadde col cristianesimo e che fu riacquistata circa 2000 anni dopo, fossero suggerite da Livia. Nessuna imperatrice romana prima o dopo di lei riuscì a ottenere tanto seguito, rispetto e devozione.

Il libri di storia romana raccontano di una donna generosa e attacca alla famiglia, così tanto da cucire di persona gli abiti di suo marito. Livia Drusilla amava dare la libertà agli schiavi e forse anche per questo, nella serie Domina di Sky, sua consigliera e migliore amica, è proprio una schiava. Non ci sono tracce storiche però di questo rapporto.

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