La lunga scia di violenza contro le donne sembra non fermarsi più. Ogni giorno arrivano nuove storie, nuove terribili notizie, testimonianze agghiaccianti. La morte di Giulia Cecchettin ha mobilitato ancora di più la voglia di fermare tutto questo, il bisogno di denunciare. Ed è anche per questo che tante donne oggi trovano il coraggio di chiamare il 1522. Fanpage ha riportato una nuova storia di violenze. In una lettera, un ragazzo ha raccontato ciò che è accaduto a sua madre. La donna è rimasta vedova quando era molto giovane. Lui era piccolo quando il suo papà è morto. Un uomo meraviglioso, secondo il figlio che però voleva che sua madre ritrovasse la sua felicità al fianco di una nuova persona.
“Questo mio desiderio sembrava essersi avverato quando, dopo qualche anno, incontrò un uomo gentile, divertente e premuroso. Venne a vivere da noi e i primi 3-4 anni furono tranquilli, senza particolari problemi, così decisero di sposarsi” ha raccontato.
Dopo le nozze, l’uomo è diventato violento, un mostro. La donna si era annullata. Lui non la picchiava quando c’era il figlio e lei, per non farlo soffrire, non diceva mai niente. Il figlio però, ad un certo punto, si è accorto che sua madre aveva dei lividi. Il marito poi iniziò ad essere violento anche in presenza del ragazzo. Quest’ultimo ha rivelato che l’uomo la picchiava per motivi futili: “Una volta mia madre gli chiese di preparare la cena (siccome lui finiva di lavorare nel pomeriggio e mia madre di sera), lui di tutta risposta disse che non era suo compito, “erano cose da femmina” e alla sera ci fu una lite, sfociata in violenza; la picchiò quando osò comprarsi della cioccolata perché “non aveva pensato a lui”; le mise il coltello alla gola perché mia madre osò ribellarsi alle sue violenze”.
La donna ha provato a lasciarlo più volte ma il compagno minacciava di suicidarsi e allora la donna posticipava la rottura. Una volta che l’uomo diventò ancora più violento, il figlio chiamò le forze dell’ordine e l’uomo venne portato in caserma. In quell’occasione venne fuori che c’erano dei precedenti per violenze domestiche. Così decisero di cambiare la serratura. Questo salvò la vita alla donna perché l’uomo era ancora in possesso delle chiavi ed era tornato sotto casa per far di nuovo del male e, questa volta, per l’ultima volta.
“Ad oggi, mia madre risente ancora dell’inferno che ha passato e non dorme bene, ha gli incubi, sta ancora metabolizzando tutto ciò che ha subito, a cominciare dalle numerose violenze sessuali, che io ho scoperto solo di recente. Mi fa male raccontare tutto ciò, perché sono esperienze traumatizzanti, ma è importante perché voglio che le persone comincino a vedere la realtà per ciò che è. C’è un problema di fondo nella nostra società e finché non lo riconosceremo, non potrà cambiare mai nulla” ha così concluso il figlio della donna.
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