Long covid: le donne più colpite. Dalla depressione alla stanchezza cronica

Nonostante rispetto a diversi mesi e anni fa siamo decisamente più liberi, il Covid 19 purtroppo continua ancora a circolare. Covid e non solo perché c’è chi ha avuto a che fare, o magari lo sta attualmente affrontando, con il Long Covid. A quanto pare, secondo gli studi più recenti, le donne sono decisamente più colpite rispetto agli uomini quando parliamo di Long Covid. Vale a dire che si portano dietro i sintomi per diversi mesi, nonostante la negatività ai tamponi. Purtroppo per molte persone, il long covid risulta essere ancora più pesante della malattia stessa. Se infatti durante i giorni del contagio si è avuto magari anche solo un raffreddore, nei messi successivi, potrebbero esser comparsi sintomi molto diversi e molto più difficili da curare. E convivere con il long covid, non è sempre facile.

Sono passati tre anni dall’inizio dalla pandemia, quasi, ed è chiaro che adesso, i medici e gli scienziati, abbiano una serie di strumenti maggiori per studiare tutto; dagli studi è emerso che i sintomi del Long Covid nelle donne, riguardano principalmente l’area psicologica. Cerchiamo di capire meglio.

Le donne, il Long Covid e l’aspetto psicologico: ecco tutto quello che si sa ad oggi

Come vi stavamo dicendo, è emerso che i sintomi riguardino l’aspetto psicologico. Ed infatti le donne con Long Covid soffrono in tanti casi di depressione o di ansia, tra le altre cose. Come mai? Si dice che questo potrebbe essere dettato dal fatto che durante i periodi di lockdown o comunque quando il virus era un vero e proprio mistero, le donne si siano date molto da fare in casa con la riorganizzazione degli ambienti e la gestione dell’intera famiglia, magari anche di parenti che non vivono sotto lo stesso tetto. Per di più hanno dovuto pensare alle mansioni di routine. Non pensiamo solo alle pulizie e alle commissioni giornaliere. Aggiungiamoci il fatto che alcune hanno perso il lavoro mentre tante altre hanno dovuto abituarsi ad un nuovo modo di svolgerlo: quello dello smart working. Un certo malessere per le donne si era già presentato durante la fine del lockdown. Tant’è che sono state le donne ha richiedere di più il bonus psicologico rispetto agli uomini. David Lazzari, presidente nazionale ordine degli psicologi, a il Fatto Quotidiano ha detto che: “Molte donne, spesso madri, si privano dell’aiuto psicologico per non gravare economicamente sui conti familiari. Sta succedendo sempre più spesso. Abbiamo servizi per le malattie mentali più gravi, abbiamo risposte per le malattie fisiche, ma non abbiamo servizi pubblici per le situazioni di disagio psicologico che hanno bisogno di ascolto, sostegno e, a volte, di una psicoterapia. Questo lascia inascoltati molti bisogni, tenendo conto che il malessere/benessere della donna spesso si riverbera purtroppo su tutta la famiglia per i motivi che abbiamo detto“.

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