Luciana Littizzetto: la lettera ai maschi da Che tempo che fa

Dalla puntata di Che tempo che fa in onda il 26 novembre, a poche ore dalla giornata mondiale della lotta alla violenza contro le donne, Luciana Littizzetto nella sua lettera questa volta ha scritto parole rivolte agli uomini. Una lettera per i maschi, i cari maschi…Ecco il testo integrale della lettera che Luciana Littizzetto ha scritto agli uomini.

La lettera di Luciana Littizzetto da Che tempo che fa agli uomini

“Caro maschio. Maschio alpha, beta e minchia. Caro fuco.

Caro yin della mia yang, caro yang della mia yin, Merlo maschio, omino nero sulla torta nuziale. Portatore del sacro Graal. Uomo barbuto sempre piaciuto.

Altra faccia della mela, quella col picciolo.

Dopo decenni in cui i maschi ci hanno detto “ti spiego” una cosa che potevamo spiegare noi a loro, questa sera a nome di tutte faccio io il contrario.

Sappiamo benissimo che non tutti gli uomini sono mostri e ci mancherebbe altro. Ma esiste una cosa che si chiama responsabilità collettiva che da maschi dovete assumervi.

Perché noi donne quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto. Siamo state coraggiose. Abbiamo denunciato. Abbiamo chiesto aiuto, abbiamo gridato, siamo scese in piazza, abbiamo manifestato, siamo state solidali tra di noi.

Ora tocca a voi. A VOI uomini. VOI dovete scendere in piazza. VOI uomini intelligenti, VOI uomini per bene, VOI uomini rispettosi.

Che siete fidanzati, mariti, figli, papà, ex, amici o conoscenti di una sera.

Anche VOI che dite “io sono diverso”. Non è colpa mia.

E invece si. Ogni volta che siete stati zitti e non ci avete difeso sul lavoro, o nel giro di amici, che avete riso di noi per non sentirvi emarginati dal gruppo, l’infinita carovana dei vostri silenzi è responsabilità vostra.

Adesso tocca a voi parlare. Dire che non è colpa delle madri se i figli sono assassini.

Che non esiste nessuna che se l’è cercata, ma uno di voi che gliele ha date.

Che non è vero che i maschi si devono comportare da maschi. Che vuol dire? Si devono comportare da UOMINI. E “io porto i pantaloni” non lo dici in casa, lo puoi dire solo al commesso di Zara.

Tocca a voi dire che al maschio non gli si accorcia il pisello se carica la lavatrice.

E se passa l’aspirapolvere non gli spunta la yolanda.

Che se la minestra è sciapa può alzarsi anche lui a prendere il sale senza per questo sentirsi un eroe della Repubblica.

Tocca a voi dire agli uomini ottusi che se una donna si emancipa non è una zoccola. E’ semplicemente una donna libera di scegliere e di decidere della sua vita. E libera persino di lasciarti.

L’amore è cura e non possesso. Se ti molla devi fartene una ragione.

Ci devi stare è inutile sperare di recuperare se ti hanno detto no.

E te lo dicono i Neri per caso, che sono sei maschi, così ti fidi.

A cambiare non deve essere un singolo, ma un sistema.

Perché non è detto che il ragazzo un po’ geloso e morboso alla fine diventi per forza un assassino…Ma dovete ficcarvi in testa che solo il fatto che uno sia geloso e morboso è già un problema.

L’omicidio è l’ultimo piano di una scala, il più tremendo, ma noi non ne possiamo più di tutti gli scalini prima.

Può darsi che non siate responsabili della situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla”. Questo diceva Martin Luther King. E non ci crederete… anche lui era un uomo.

Questa letterina ha 106 firme.

Perché questa non è la mia letterina, ma di tutte noi”.

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