Ogni giorno dalla Sicilia, dopo la strage di Altavilla Milicia, arrivano notizie sconvolgenti che lasciano senza parole. Tre omicidi, due minorenni morti in casa, una donna bruciata dopo la sua morte. Ma non finisce qui. Riti demoniaci, sette, torture e morte. E oggi la tremenda rivelazione che riguarda Miriam Barreca, la figlia di 17 anni di Antonella e Giovanni. La ragazzina, che sembrava essere una sopravvissuta alla strage, ha voluto raccontare agli inquirenti quello che è davvero successo nella villetta degli orrori, fornendo dettagli macabri e raccapriccianti. Una testimonianza che potrebbe essere fondamentale per chi indaga ma che è costata alla giovane l’arresto. Perchè lei, è stata parte attiva di questa strage. Una notizia che toglie il fiato. Ma saranno poi gli esperti a decidere quanto Miriam fosse plagiata e soggiogata da chi probabilmente, l’ha costretta a fare delle cose inculcando nella sua mente l’idea che i suoi fratelli fossero posseduti dal demonio.
La 17enne si è presentata alla Procura per i minori il 14 febbraio, tre giorni dopo il ritrovamento dei cadaveri, quando già era stata affidata a una comunità protetta. E ha fatto rivelazioni agghiaccianti, in seguito alle quali il magistrato ha disposto il fermo per omicidio pluriaggravato in concorso e occultamento del cadavere. Miriam ha rivelato il suo pieno coinvolgimento nei fatti e, interrogata davanti al suo avvocato, ha rivelato quanto è accaduto nella sua casa.
Dopo la conferenza stampa di questa mattina, sono emersi altri dettagli in merito a quello che Miriam ha raccontato a chi indaga. La ragazza, secondo quanto emerge, avrebbe fornito “un resoconto agghiacciante, anche in relazione al contributo personale fornito in relazione alle torture subite dalla madre e dai fratelli, alle loro atroci sofferenze, e all’agonia fino alla morte”.
Miriam Barreca avrebbe spiegato che in quella casa, i demoni imperversavano da anni e che è stato necessario intervenire per allontanare il maligno. Il gip ha già convalidato il provvedimento di fermo per la ragazza.
La vicenda di Altavilla ci dovrebbe invitare anche a fermarci per riflettere: Miriam e suo fratello maggiore andavano a scuola; avevano professori diversi, compagni diversi, frequentavano persone diverse eppure nessuno si è accorto di quello che stava succedendo a questa famiglia? Nessun insegnante, nessun amico, nessun parente? E poi c’è il piccolino di 5 anni, nessuno ha notato un disagio, un malessere? La scuola si sarebbe messa in contatto con la famiglia dopo l’assenza dei ragazzi, ma nessuno poi ha chiesto di controllare. Come si può arrivare a questo? Miriam, 17 anni, ha parlato di una situazione che andava avanti da quasi un anno. E’ davvero possibile che nessuno abbia compreso quanto questi ragazzi fossero in pericolo?
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