Morire a 16 anni per una video chiamata e il cellulare che cade nella vasca

Non faremo il nome della ragazza che ieri in provincia di Avellino ha perso la vita mentre faceva un bagno. E’ morta a 16 anni, in casa, nella vasca da bagno. E’ morta mentre parlava con una delle sue migliori amiche al telefono. E’ morta perchè qualcosa è andato storto, per una distrazione, per una scelta forse sbagliata. Si può morire a 16 anni così? Una domanda che dobbiamo porci, che dovremmo tutti farci mentre pensiamo che spesso i pericoli peggiori siano fuori dalle nostre case. E invece quei maledetti cellulari di cui sembra che non si possa più fare a meno, stanno cambiando per sempre e hanno cambiato le nostre vite.

Li mettiamo sotto carica magari vicino al letto, spesso ascoltiamo la musica lasciandoli accesi sotto il cuscino con la possibilità che si possano surriscaldare e provocare qualsiasi genere di incidente. Li usiamo mentre guidiamo nonostante ci sia ogni genere di comodità, dal viva voce, agli auricolari passando per il bluetooth delle automobili. Sono lontani i tempi in cui i genitori proibivano ai figli di mettersi a tavola con il cellulare in mano, adesso i primi a non farne a meno sono proprio loro. Per questo tutto il resto diventa normale. Normale che lo si porti ovunque, sempre e comunque, che sia diventato una estensione del nostro braccio. Nessuno ci fa più caso, nessuno si rende conto di questa dipendenza che un oggetto ci ha dato. Lo sentiamo vibrare quando non vibra, lo guardiamo in attesa di ricevere notifiche che non arrivano. E se solo controllassimo settimanalmente il tempo che passiamo con il nostro smartphone in mano, ci renderemmo conto di quanto istanti di vita vera ci perdiamo.

Il tempo scorre, le abitudini cambiano. E se prima a cadere accidentalmente nella vasca poteva essere un phon o una radio, adesso è un cellulare sotto carica di cui non possiamo fare a meno. E’ colpa di tutti sia chiaro, delle nostre maledette abitudini. E’ colpa delle mode, di quello che tutti fanno, di quello che tutti facciamo. E delle regole che non esistono più. Come non esistono più i limiti tra genitorialità e amicizia, tra chi consiglia e chi impone. E si, si può morire a 16 anni per colpa di un maledetto cellulare.

Gestione cookie