Morire a 16 anni, uccidere ancora minorenni: la storia di Christopher Thomas

Che cosa sta passando nella testa dei ragazzini che non vedono nulla di meglio di soldi e droga nelle loro vite? Cosa passa nella testa di chi ancora minorenne, uccide un ragazzo di 16 anni e poi va a farsi il bagno al mare? E’ sconvolgente la storia di Christopher Thomas ucciso da due coetanei perchè aveva un credito di circa 200 euro. Lo hanno ammazzato e poi come se nulla fosse, sono andati a fare il bagno e sono tornati a casa. Non mostrano segni di pentimento, fanno sapere gli investigatori . E allora viene da chiedersi quanto possano aver sbagliato gli adulti nel lasciare questo mondo ai loro figli e nel non rendersi conto del disagio che si vive. Arrivare a uccidere un ragazzino per soldi, per pochi euro. Dei due colpevoli, dei due assassini, gli amici e i parenti dicono tutti la stessa cosa: ragazzi per bene, figli di persone per bene. Uno dei due è figlio di un carabiniere, l’altro di un insegnante. Hanno ucciso, senza pietà.

Non hanno provato nessuna empatia, dicono i giudici. Non hanno mostrato pentimento.

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Christopher Thomas è stato ucciso da due coetanei per questioni di soldi

Non è chiaro se i due avessero un debito proprio con Christopher Thomas ma si sa quello che hanno fatto. Il movente sono i soldi. Niente che possa spiegare il barbaro assassinino. Lo hanno colpito con oltre 20 coltellate e poi abbandonato in un parco. Il cadavere di Thomas è stato ritrovato grazie alla segnalazione di un altro ragazzino. C’era anche lui il giorno della litigata o forse ha saputo dai due assassini quello che era successo e ha deciso di chiedere aiuto. Aiuto agli adulti che escono malissimo da questa storia. Adulti che non capiscono i loro figli, adulti che non comprendono . Adulti che vivono in casa con assassini.

I due minori, entrambi liceali, sono ora in stato di fermo in una comunità d’accoglienza. Uno è il figlio di un maresciallo dei carabinieri al comando di una caserma del Pescarese, l’altro ha una madre avvocata, anche lei in provincia di Pescara. Uno di loro dice che non conosceva Thomas, pur sapendo chi fosse.

Thomas invece, non aveva avuto la stessa stabilità dei suoi assassini. Si stava dedicando da qualche tempo allo spaccio. Era scappato dalla comunità nella quale viveva. Venerdì era uscito dalla comunità: doveva andare al corso di parrucchiere al quale stava partecipando. Nella struttura non è tornato, non avrebbe potuto. Domenica infatti è stato barbaramente ucciso da chi gli doveva forse, circa 200 euro. Si muore a 16 anni, si uccide un coetaneo con lucida freddezza.

Questa è la storia di Thomas, una storia che dovrebbe far riflettere sullo stato emotivo in cui vivono gli adolescenti di oggi. Che si credono adulti ma sono solo fragili o spietati.

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