Il prurito in gravidanza è uno dei sintomi più comuni, soprattutto se riguarda addome, cosce e fianchi. Si tratta di un fattore fisiologico, causato dai cambiamenti che interessano la pelle. A volte, però potrebbe rappresentare un sintomo di altre malattie. Per tale motivo, è bene non sottovalutare il problema e prendere in considerazione tutti i dettagli di questo prurito. Vediamo ora insieme come fare per alleviare questo fastidio e quando preoccuparsi.
COME ALLEVIARE IL PRURITO IN GRAVIDANZA: COSA FARE
Cosa fare per alleviare il prurito in gravidanza? Questo fastidio è piuttosto comune: compare nel 20% delle donne incinte, ovvero a una su cinque. In genere si presenta nel terzo trimestre e interessa l’addome, secondo quanto rivela Valentina Pontello, ginecologa e fitoterapeuta. Solitamente si tratta di una condizione fisiologica e non comporta problemi. La dottoressa afferma che ciò avviene quando la pelle si stira e tende a seccarsi. Ed è questo il motivo per cui si presenta sulla pancia. Ma il prurito in gravidanza può anche interessare altre parti del corpo, ovvero cosce e fianchi. Come alleviarlo? Ci sono degli accorgimenti da prendere in considerazione affinché questo fastidio venga contrastato. Vediamo insieme quali sono.
- Evitare di grattarsi, in quanto le microlesioni da grattamento generano prurito.
- Valutare se si siano sviluppate delle intolleranze o allergie a qualche prodotto cosmetico, sospendendolo per qualche giorno. Se la situazione migliora, è necessario non utilizzare più questo prodotto.
- Dare sollievo alla zona con creme emollienti e idratanti.
- Evitare detergenti troppo schiumogeni.
- Evitare il contatto tra la pelle e gli indumenti sintetici, preferendo le fibre naturali traspiranti.
PRURITO IN GRAVIDANZA, QUANDO BISOGNA PREOCCUPARSI
In casi rari il prurito in gravidanza può rappresenta una spia di alcune malattie. Pertanto, vi consigliamo di parlarne con il vostro medico di fiducia, anche se si tratta di un sintomo poco fastidioso. In particolare, può essere un sintomo di: colestasi gravidica, eruzioni atopiche della gravidanza, Pemfigouide gestazionale, parto pretermine. La prima prevede una terapia con acido ursodesossicolico, mentre le altre che vi abbiamo appena citato si curano utilizzando creme cortisoniche e antistaminici, con lo scopo di alleviare i sintomi. Solo in alcuni casi particolari è necessario usare dei cortisonici orali.