Non facciamo di tutta l’erba un fascio. Come succede sempre. Anche perchè, lo ribadiamo come più volte abbiamo fatto. Il concetto di influencer, è usato molto male nel nostro paese. Le vere influencer, quelle che spostano migliaia di euro nel nostro paese sono 5 forse 6. Non di più. Sono ragazze e donne che hanno costruito imprese, aziende solide, non volti del piccolo schermo follower che comprano giusto il bibitone o il mascara che pubblicizzano. Basterebbe prendere dei dati per comprendere, chi davvero nel nostro paese influenza e sposta denaro. In ogni caso, il mercato è anche questo, il lavoro ormai si è spostato sui social e bisogna ammirare chi riesce a farsi uno stipendio e anche di più. Saper lavorare bene sui social non è facile, e la popolarità non sempre dura in eterno, per cui, anche nel caso di persone che hanno tanti follower , l’impegno che si mette nel fare un lavoro, non semplice da gestire, va apprezzato. Il vero problema, nasce dal fatto che spesso, queste influencer, usano parole come “sacrificio” che stridono molto con quello che è realmente accaduto nella loro vita. Generalmente hanno raggiunto la fama, perchè hanno semplicemente partecipato a un programma televisivo o perchè sono molto belle ( grazie a madre natura e non solo). Lavorano certo, anche per molte ore al giorno. Ma spesso possono farlo da casa, e quando viaggiano, è tutto un ADV. Alberghi pagati, viaggi pagati, lussuose strutture pagate. E allora ecco che la parola sacrificio, non piace ai follower. Succede anche, quando molte di loro, da giovanissime, comprano una casa. Perchè bisognerebbe guardarsi allo specchio e dire: “forse sono un po’ più fortunata di chi alla mia età si sta ancora prendendo una laurea, fa due lavori per mantenersi agli studi; di chi prova a comprare una casa ma ha un lavoro precario e nessuna banca concede un mutuo”. Ecco bisognerebbe usare più spesso la parola “fortunata”. Si perchè spesso, si è stati fortunati a essere nel posto giusto al momento giusto. Poi chiaro, la fortuna una se la costruisce nel tempo, può arrivare a perdere tutto, dopo aver avuto tutto.
Il capitolo case-influencer, è parecchio complesso. Spesso molte di queste giovanissime ragazze che sponsorizzano prodotti di bellezza, brand di qualsiasi genere, viaggi, e simili, si inalberano quando qualcuno fa notare loro, che i soldi guadagnati in pochi anni, una ragazza comune non li potrebbe fare con il suo umile lavoro e che quindi, parlare di sacrificio, è brutto. Cancellano i commenti, parlano di lavoro, parlano di mutuo. Sfugge a molte un concetto: a una ragazza che ha un contratto a tempo determinato con una busta paga di 1000 euro, che fa sacrifici da 4-5 anni che non ha una famigli alle spalle, nessuna banca concederebbe il mutuo. Lo diciamo perchè alcune di loro si ergono sul podio del nulla, dicendo che i giovani si dovrebbero rimboccare le maniche come fanno loro, e visto che la cosa fa già ridere così, è inutile anche commentare.
Ma c’è un altro aspetto. E guai a farlo notare alle nostre giovanissime influencer. Molte di loro, dopo aver comprato casa, partecipano a programmi ( televisivi e non) in cui mostrano tutti i lavori di ristrutturazione. Hanno già firmato contratti con brand che regalano molte cose in cambio di adv, dai mobili alle consulenze per l’arredo. Insomma c’è un mutuo da fare è vero, ma anche la casa, è un investimento. E quando qualcuno glielo fa notare, ecco che si inizia a cancellare tutto, come se si fosse solo chi approva.
Apriamo un’altra parentesi. E’ una scelta comunque da apprezzare quella di firmare un mutuo a 25 anni, senza sapere che cosa succederà dopo. Ma lo si fa sicuramente a cuor più leggero, avendo già una buona caparra da dare, qualche soldo da parte e la consapevolezza che la casa, sarà magari anche arredata. Non siamo qui a giudicare nessuno, ma è una questione di termini. E’ una questione di buon senso. Usare frasi opportune, ringraziando tra l’altro anche quei poveri follower che ogni tanto azzardano una domanda fuori posto, ricordandovi che senza di loro, nelle vostre mani rimarrebbero codici sconto con data di scadenza molto breve.