“Razzista io perché ho scritto che i gay non sono normali? Ma se io stesso ho deciso di essere anormale fin da piccolo? L’anormalità è la mia scelta di vita. La rivendico. Vi sembra normale una persona che sceglie di fare un lavoro come il mio” sono queste le parole del generale Vannacci. Oggi il suo libro è tra i più venduti on line e Vannacci però è ancora al centro delle polemiche .
Dopo esser stato ospite in diverse trasmissioni televisive, Vannacci affronta in un’intervista a Chi i temi più controversi del suo libro Il mondo al contrario. Da diversi mesi, le cose scritte nel libro del generale rimbalzano da un giornale all’altro e Vannacci è ospite fisso di programmi come Fuori dal coro ma anche Carta Bianca. Tutti lo cercano, tutti lo intervistano per scoprire il suo punto di vista, per approfondire le questioni raccontate nel suo libro. A quanto pare, le perle di saggezza di Vannacci interessano davvero a tutti. E’ proprio vero che il vento in questo paese è cambiato, se anche sulla rivista Chi c’è spazio per dichiarazioni parecchio discutibili.
Alla domanda se abbia qualcosa contro gli omosessuali risponde: “Assolutamente no. Ho solo detto che non rientrano nella maggioranza della popolazione. Costituiscono una minoranza, proprio come me, per le scelte che ho fatto. Io sono l’esempio vivente di una persona “non normale”. “ Con queste parole, Vannacci, prova a spiegare nella sua intervista per la rivista Chi, quello che pensa.
“Se mia figlia mi confessasse di essere gay o fluida la supporterei, ma cercherei di indirizzarla verso l’eterosessualità: gli omosessuali spesso attraversano travagli interiori pesanti” dice Vannacci, che pensa ancora che si possa indirizzare una persona verso una scelta come se appunto, l’essere omosessuale o eterosessuale si scelga una mattina per caso. Inutile commentare poi la parte in cui Vannacci ci spiega che gli omosessuali attraversano travagli interiori pesanti…E’ abbastanza chiaro quello che vuole dire e soprattutto quando avrebbe bisogno di comprendere le cose, ma non crediamo ne abbia nessuna voglia.
L’intervista continua con altre perle: “Sul lavoro, personalmente non ne conosco: credo ce ne siano, ma non ne parlano, non è un argomento che nell’esercito venga affrontato di frequente. Quanto alle donne nell’esercito, nessuna preclusione, a parità di rendimento“.
Chissà cosa ne pensa il direttore della rivista Chi, Alfonso Signorini, delle parole di Vannacci, visto che le ha anche pubblicate, come è giusto che sia perchè non c’è niente da censurare è chiaro. Magari però, replicare si, se scegli di dare spazio a chi dice determinate cose. E invece…
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