Niente foto di viaggi da pubblicare su Instagram; niente scatti di viaggi in giro per il mondo da mostrare ai propri followers; niente costumi da sfoggiare perchè forse al mare non si potrà neppure andare. E’ dura la vita delle influencer al tempo del coronavirus? Forse o forse no. Per capire che, quello delle influencer, le vere influencer, è un lavoro come ce ne sono molti altri, diverso forse, ma al passo con i tempi, bisogna anche chiarire un concetto base che a molti sfugge.
VITA DA INFLUENCER NELL’ERA DEL CORONAVIRUS
Influencer non è chi ha 100, 200 mila followers sui social solo perchè ha partecipato a un programma televisivo e quindi ha avuto una certa visibilità. Una influencer è una persona che ha fatto della sua faccia, del suo essere un brand, un qualcosa che la identifica e la distingue dalle altre. Una vera influencer con le sue idee e condivisioni, lancia messaggi che vengono poi condivisi e non si limita solo a pubblicizzare l’ultimo prodotto per i capelli e l’ultimo paio di scarpe in voga . In Italia purtroppo il lavoro delle influencer è poco compreso proprio per questo motivo, perchè si pensa che bastino due foto, un bel sedere o magari un bel faccino per fare soldi. In realtà dietro alle vere influencer ci sono ore e ore di lavoro, ci sono team che studiano ogni mossa, ci sono prodotti da vendere. Ed è per questo motivo che le vere influencer, sapranno come riprendersi, nonostante tutto. E’ bene poi ricordare che ci sono differenze tra influncer e travel blogger o food blogger, sono concetti più ampi che però ci permettono di capire che questo mondo è davvero ampio. Si può “influenzare” viaggiando e quindi dando delle idee e incassare dei soldi parlando delle esperienze personali, capaci di generare poi curiosità e interesse. E in questo caso, chiaramente, i problemi, almeno per qualche altra settimana ci saranno. Ci saranno i problemi per le influencer che lavorano nell’ambito della moda, con le sfilate bloccate, gli eventi bloccati. E’ vero sarà più difficile del solito ma non per chi ha fatto di questo, un vero lavoro. Un VERO LAVORO. Ribadiamo il concetto.
In quarantena Chiara Ferragni ha lanciato in collaborazione con Champions una tuta da oltre 300 euro, tuta che è andata sold out in meno di due giorni dal suo arrivo negli store on line. Ecco questo significa essere una vera influencer. Chiara Ferragni in quarantena ha raccolto insieme a Fedez grazie alla generosità dei suoi followers che la seguono in tutto il mondo, oltre 4 milioni di euro da destinare all’ospedale San Raffaele di Milano per un nuovo reparto di terapia intensiva costruito in pochissime ore. Ecco questo significa essere una vera influencer. E come Chiara, in Italia, ci saranno altre 5 o forse 6 influencer degne di questo nome. Ed è questo il punto dal quale dobbiamo partire: avere 1 milione di follower non rende influencer nel vero senso della parola, non rende persone autonome dal punto di vista lavorativo. Ci suggerisce che abbiamo visibilità e che possiamo sfruttare il fatto che tante persone ci seguano, ecco magari per lanciare dei messaggi, come molte fanno, non sempre per mostrarci mentre ingurgitiamo beveroni dimagranti, non trovate?
Reinventarsi, creare, continuare a lanciare messaggi positivi, aiutare gli altri e sfruttare al massimo la propria visibilità.