Tre mesi di lockdown: abbiamo ritrovato il tempo della famiglia quello che dovevamo sempre aspettare

E oggi festeggio i 43 anni..

Un compleanno da ricordare, alla fine di un periodo che avevo pensato possibile solo nei film..Il 23 febbraio tutto si è fermato, il lavoro, le abitudini, l’affanno delle giornate in cui il tempo sembra non bastare mai.. A volte mi sembra di essere ancora a febbraio, perchè queste interminabili settimane non sono state scandite dal conto alla rovescia di ogni anno, quando aspetto che arrivino le meritate vacanze..

La prima settimana Venturi era la costante delle nostre serate, con i suoi numeri, morti su morti e nessuna luce in fondo al tunnel..Le scuole di ogni ordine e grado CHIUSE!!

E adesso?che succede? Quattro figli, 14, 8, 5 e 2 anni..Come spiegare? Come trasmettere serenità quando non ci sono certezze, non c’è una data, non ci sono indicazioni..Ma si..prendiamola come una pausa: in fondo, mi lamentavo di non riuscire a trascorrere più tempo con loro..

Ma i miei bimbi sono disorientati, si può dormire fino a tardi, non esistono orari, se vogliamo guardare un film fino a tardi adesso SI PUO’ FARE! Mamma, che succede? E perchè non si può uscire?E i morti aumentano, iniziano a comparire le prime scene così simili a quelle viste in Cina, quando pensavamo che il problema fosse lontano da noi migliaia di chilometri…Eppure, il coronavirus è arrivato anche qui..Non si può lavorare, non si può uscire…la spesa arriva con un camion e poi tutti fuori, cani compresi, che la mamma deve disinfettare tutto con guanti e mascherina..

Adesso però abbiamo tanto tempo per stare insieme, ma , paradossalmente, siamo così frastornati che quel tempo sembra essersi fermato, sembra averci tolto la voglia di fare, perchè la libertà ha senso solo se te la sei guadagnata, se vai a scuola, se studi, se lavori..Dopo l’iniziale intorpidimento, però, è ora di ricominciare a vivere..E allora spegniamo la tv, giochiamo insieme, prepariamo chili di pizza..sai che c’è? Abbiamo il tempo anche per fare L’ORTO!

Bimbi, siamo fortunati, noi abbiamo un grande giardino, in cui poter trascorrere le giornate, mentre altri sono costretti in spazi ridotti, e magari sono anche figli unici, senza nessuno con cui giocare..E allora eccola, la ritrovata normalità, l’adattamento darwiniano alle situazioni per poter sopravvivere..” Mamma, mi dispiace non vedere i miei amici, però, grazie al coronavirus, possiamo stare sempre insieme“.

E intanto i giorni passano, senza bisogno di guardare il calendario, e iniziano le videolezioni..3 computer da tenere accesi, con una connessione che si interrompe, la voce a scatti, i compiti da inviare via mail..Le maestre sono disorientate, è una modalità nuova anche per loro, ma fanno del loro meglio…La sveglia ricomincia a suonare: preparo la colazione per tutti, la consumate davanti ad un PC ( ed io che pensavo questo destino vi sarebbe toccato almeno tra 20 anni! ).

Fuori piove…diluvia…in fondo è ancora Aprile…Fa buio presto, ma tanto che differenza fa?Si è creata una nuova routine, sono tornata la mamma casalinga dei film degli anni 80, che sforna ciambelle e mette a posto le stanze, aspettando che arrivi il mattino dopo per rifare tutto dal principio, nel medesimo modo…E il mio lavoro? E i bimbi del mio nido? Il lavoro fatto di relazione, di abbracci, di canzoncine e laboratori dov’è finito? La formazione e il caffè con le colleghe? Lo scambio con le famiglie su problematiche più o meno importanti come si concretizza?Anche io devo trovare una NUOVA DIMENSIONE! E allora iniziano i video delle letture, gli audio messaggi a bimbi che ho lasciato a gattonare, e adesso camminano…Quegli stessi bimbi che ho accolto a pochi mesi, e condotto per la manina e ora avrebbero bisogno di stare con i loro coetanei…

La videochiamata diventa il solo modo per sentirli vicini, ma non basta..E non ho alternative…

Conte ha preso il posto di Venturi, ogni giovedì in diretta per comunicarci cosa succede, cosa si può o non si può fare..Ma di lavorare non se ne parla…Ci vuole la mascherina, ci vuole il distanziamento, ci vuole pazienza e responsabilità..e non possiamo nemmeno cantare insieme dai balconi, perchè abitiamo in mezzo alla campagna..Per fortuna c’è il corriere di Amazon, che mi lascia i pacchi davanti al cancello: almeno posso vedere qualcuno, avere uno scambio d frasi fatte, ma pur sempre uno SCAMBIO. Ed è finito anche Maggio, dai che è l’ultima settimana di videolezioni e poi..VACANZAA! Forse..perchè ancora non si può andare da regione a regione, e chissà se rivedrò la mia amata Calabria, e se si potrà partire – mi chiedo – il buon senso prevarrà sull’ignoranza, saremo accolti come sempre, o guardati con diffidenza?

Ma a voi bimbi questo non interessa, perchè io già vi parlo delle nostre giornate al mare, del profumo dello iodio nelle narici…Ma si, hanno detto che si può uscire…Basta usare la mascherina! Siete in 4, ma uno alla volta, come una sorta di ri-ambientamento..Il parco, la gente..in fondo non è quello che sembrava alla tv, ma adesso si ha paura, ci si evita, ci sia allontana ..-” Mamma, la mascherina mi fa tossire”..-Già, anche a me..-ma è importante tenerla.-.Ma si, forse è meglio tornare a casa che domani c’è l’ultima videolezione e non abbiamo ancora caricato i compiti.-.

La scuola è finita, oggi compio 43 anni, e oggi è il giorno della ripartenza, della prima di tante riaperture..

E le vacanze sono solo la parentesi prima di ricominciare..

Mamma, quando non ci sarà più il coronavirus, tornerà tutto come prima?”

No, bambini miei, niente tornerà come prima, molti avranno perso il lavoro, e molti altri avranno bisogno di tempo e soldi per ripartire..e dovrete stare attenti, distanti..-

Ma in fondo, questo tempo non ce lo ridarà nessuno, il tempo della FAMIGLIA, che avevamo imparato a dover aspettare…

Ringraziamo Sabrina Matacera, mamma di 4 figli, moglie, donna che lavora, amica e molto altro!

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