La guerra segna, la guerra unisce. Ne sanno qualcosa, purtroppo, le donne ucraine che a pochi giorni dallo scoppio della guerra con l’invasione della Russia, che si fa largo in Ucraina, hanno già provato sulla loro pelle la paura. La paura per i loro figli, per la famiglia, la paura di non farcela a sopravvivere, la paura del futuro.
In questi primi giorni di guerra, dall’Ucraina ci sono arrivate immagini forti. Immagini di donne che scappano dal loro paese, con poche cose utili e gli occhi rigate dalle lacrime. Donne che prendono per mano i loro bambini, si fanno carico dei loro animali, e fuggono alla ricerca di riparo. Donne che si schierano apertamente contro la guerra, contro Putin.
E’ il caso per esempio di Elena Kovalskaya e Oksana Lyniv, due direttrici d’orchestra di fama internazionale: la prima, russa, attualmente direttrice del Teatro Statale Meyerhold di Mosca, la seconda, ucraina, dirige da poche settimane il Teatro Comunale di Bologna. Sono balzate alla cronaca per essersi apertamente schierate contro Putin e contro le violenze perpetrate ai danni del popolo ucraino in questi primi giorni di guerra. Così come Anastasia Lenna, 25 anni, modella, ex Miss Ucraina, laureata in marketing, che di recente ha postato su Instagram nette prese di posizione contro l’avanzata russa nel suo paese. “Voglio mostrare la forza e il coraggio delle donne ucraine. Non faccio propaganda ma sono nata a Kiev, è la mia città“.
Le donne ucraine hanno coraggio e lo stanno dimostrando. Si sono trovate costrette ad abbandonare le loro case, la lora vita da un momento all’altro. Si sono trovate costrette a rassicurare i loro bimbi piccoli che non capiscono cosa stia succedendo. Si sono trovate a mettere velocemente in valigia qualche vestito e poche cose di valore e cercare di scappare via lontano per salvare il salvabile.
Trovano il sostegno, seppur a distanza, delle loro connazionali. Donne che hanno lasciato l’Ucraina alla ricerca di una vita diversa in un paese lontano, una vita che potesse garantire però sostentamento alla loro famiglia di origine. Soffrono anche loro, seppur da lontano, perché in quell’Ucraina devastata dalla guerra, hanno lasciato mariti, compagni, figli.
Il coraggio è tutto loro, di queste donne che oggi in Italia e nel resto del mondo stanno scendendo in piazza contro la guerra, con striscioni e bandiere pro Ucraina. Hanno paura, lo dichiarano a chi le intervista. Hanno gli occhi gonfi, piene di lacrime, le lacrime di chi sa che niente tornerà più come prima. Ma non si abbattono e vogliono continuare a lottare.
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